Mostra Itinerante: Resistenza Notav

 

Queste foto raccontano solo alcuni momenti dell’esposizione itinerante “RESISTENZA NO TAV” che dall’aprile 2012 fino all’estate del 2014, ha girato per l’Italia.

Ho deciso di esporre in questo modo per condividere le foto che avevo scattato in Val di Susa durante alcuni anni della lotta contro il cantiere dell’alta velocità. Ogni tappa è stata l’occasione per portare solidarietà ad altre resistenze, conoscere le loro storie e realizzare il nuovo progetto “TERRE” che sta per mettersi in viaggio!

Lascio alle parole di chi ha incontrato la mostra, raccontare quello che ha significato questa esperienza.

TAPPE MOSTRA

“Negli ultimi anni, purtroppo, in Italia il Potere ha creato un meccanismo di demonizzazione del Dissenso. Qualsiasi voce che osa porsi fuori dal coro viene censurata e demonizzata e, a volte, repressa. E questo genera l’idea per chi protesta che la violenza sia l’unico strumento per farsi ascoltare. Ciò causa un circolo vizioso di insurrezione e repressione. Una deriva che l’Arte può e deve rompere, svolgendo il ruolo di testimone del suo tempo. Un esempio concreto di ciò è il progetto della fotografa Iskra Coronelli, i cui scatti, dando valore universale all’istante, rendono la Cronaca narrazione. Uno dei suoi ultimi progetti riguarda l’esperienza No Tav che per lei assume un valore etico: la contrapposizione tra Uomo in armonia con la Natura con quello ridotto a ingranaggio dal Sistema socio Economico. Così, oltre a andare in Val di Susa a documentare quanto accade, fornendo un punto di vista alternativo alla vulgata con scatti suggestivi e potenti, ha deciso di portare avanti una mostra vagabonda che si articola negli spazi diversi da quelli che noi associamo normalmente all’Arte. Da un vagone occupato da chi lotta per difendere il proprio posto di lavoro, alle piazze e all’Università.

Perchè l’Arte è lotta e vita.”

DA IL CANTO OSCURO DI ALESSIO BRUGNOLI

(https://ilcantooscuro.wordpress.com/2012/09/03/iskra-coronelli/)

“Iskra è una fotografa.

E fin qui… quante fotografe e fotografi, che a volte ti verrebbe da dire “ma qualcuno che non faccia fotografie?” Ci sono storie che fanno stringere il cuore e ti fanno spaventare all’idea di ciò che potrebbe accadere. E poi ci sono storie che ti rassicurano sulla consapevolezza dell’ambiguità del mezzo, sulla volontà di difendere le proprie visioni. Iskra Coronelli me l’ha raccontata così: “ A 10 anni esatti da Genova 2001 mi sono chiesta: Iskra dove sei, come stai? Così ha deciso di partire in valle, dove c’è la più lunga e determinata resistenza che la storia dell’Italia attuale conosca. Ha fatto foto, certo. Nulla che sia utilizzabile da chi vuole imprigionare la Val di Susa in uno stereotipo. Quindi è possibile! L’ambiguità del nostro mezzo espressivo può essere padroneggiata. O si sa stare al timone o perché vantarci di saperlo fare? Io non sempre ne sono sicura e infatti non me ne vanto. Ma lei è bravissima. E come se non bastasse non ha abbandonato le sue foto, che sono un racconto soffuso, epico e poetico. Da cinque mesi lei gira di regione in regione, isole comprese con la sua mostra, portandola in luoghi non convenzionali, parlando con chiunque e raccontando una storia di resistenza. In troppi dicono che la fotografia è una testimonianza. Iskra lo dice con la sua presenza e la sua volontà di raccontare. Ha portato la Val di Susa fino a Cagliari e domani sarà in Sicilia. Si affida all’ospitalità di chi incontra e ne deve aver fatto di incontri, da aprile fino ad oggi . Però lei ti racconta solo i migliori.

Così determinata da esporre le sue foto anche durante la traversata, sulla nave tirrenia. Si può fare, care fotografe e fotografi, è possibile prendersi cura delle proprie visioni di resistenza. E non parlatemi di oggettività se potete che, in questi giorni, ho il fegato carico”.

DA L’OCCHIO DI ZORBA DI LUISA SIDDI

(http://occhiodizorba.blogspot.it/2012/09/una-scintilla-determinata.html)

calabriaora

ERODOTO 108 n°5

Unafoto unastoria


 

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