Resistenza notav

Val di Susa da luglio 2011 ad agosto 2013

“Questa mostra è il racconto di due anni in Val di Susa, dieci anni dopo Genova 2001.
La storia di una “stagione” nel movimento notav, che da oltre 20 anni si oppone alla devastazione della propria terra, lo spreco di denaro pubblico e la militarizzazione della Valle.
Quando continuiamo a costruire inceneritori o discariche, industrie chimiche e cemento, scavando montagne e abbattendo alberi, quando non sappiamo fino a quando avremo acqua da bere (e già milioni di persone ne hanno pochissima), o mentre si muore per un posto di lavoro, per del cibo avvelenato, tra case e scuole che crollano… c’è chi resiste a tutto questo. La lotta contro l’alta velocità è la stessa di tanti territori devastati dalle mafie, rubati ai propri abitanti, uomini, donne, animali o piante, per il solo scopo di farne profitto per pochi altri uomini, coprendo con l’illusione di un posto di lavoro o del progresso, la devastazione in cui rapidamente sta scivolando non solo l’Italia, ma tutto il resto del mondo.
Queste fotografie sono in bianco e nero perchè ho pensato che ognuno avrebbe potuto trovare i colori dentro di sè, e ho cercato di raccontare una storia, fatta soprattutto d’istinti, credo, come difendere la natura che ci circonda, sentirsi in simbiosi con essa e ricavarne la forza per vivere, creare, insieme agli altri.
Il 21 aprile 2012 all’interno di un vagone notte, nella fabbrica RSI di Roma, occupata dai lavoratori a fine febbraio, per protestare contro la chiusura dell’attività, la mostra parte… in un vagone fermo. Ma la libertà di movimento non viaggia su un treno veloce, altrimenti anche Colombo sarebbe tornato al punto di partenza senza aver trovato un bel niente!
La libertà passa attraverso le persone che si incontrano, gli orizonti che si riescono a vedere. Così questa storia si arricchisce di quelle con i quali ho allestito la mostra e non la trovate su internet o su facebook…ho pensato che avrebbe avuto più senso portarla in giro per l’Italia, attraversando altri territori in lotta, o i luoghi quotidiani, dove parlare con le persone comuni. In questi casi la mostra è diventata subito altro, ogni volta a seconda del luogo, il tema notav
diventava, Quirra, Terzigno, l’Ilva, Malagrotta, Expo 2015, Niscemi, etc.. Altri territori devastati da grandi opere,da un lato, quotidiane resistenze, dall’altro.
Penso che la Resistenza NoTav sia là dove ci sentiamo coinvolti in prima persona, là dove capiamo di dover fare qualcosa prima che sparisca…”

Questo è il testo che in questi mesi ha accompagnato la mostra, con il quale mi presentavo sui treni o nei mercati prima di cominciare a far vedere le foto.
A distanza di due anni da quando ho iniziato a fotografare la Val di Susa, la mostra è composta da una selezione di 65 scatti in bianco e nero, montati su un supporto rigido, misura 30×30. Molte foto sono dedicate agli alberi e alla natura circostante il cantiere. Ma il progetto continua e non solo in Piemonte.
Negli ultimi mesi ho iniziato a raccogliere documentazioni in altre Regioni dove sono presenti tratti della linea Tav come l’Emilia e la Toscana. Credo che sia molto interessante guardare le cose in altri contesti. E spesso è proprio così che se ne scoprono di meravigliose.
Nel 2007 a Roma, durante il cantiere della linea nei pressi della Stazione Tiburtina, ho avuto la possibilità di fotografare per l’ultima volta uno degli scavi archeologici, rinvenuto e poi distrutto.
Oggi vorrei riuscire ad ampliare il progetto e dedicarmi con altrettanta costanza a documentare quanto rapidamente cambia un territorio intorno ai grandi cantieri del Tav, fotografandolo in 4 Regioni d’Italia.
Molte cose meravigliose spariscono nel nome del progresso. Vorrei riuscire a raccontarle in uno scatto. Continuare a condividerle, portando la mostra, man mano che il racconto si arricchisce, nei luoghi semplici del nostro quotidiano, dove la vita sociale comincia. E non sentirsi coinvolti se si parla di una o di un’altra Regione, perchè si intende un’unica Terra. Raggiungere paesi in Italia o in Europa dove forse ancora, non è mai stata costruita una stazione, e continuare
con loro questa storia.

La mostra ha ricevuto nel giugno 2014 il PREMIO GIORNALISTICO FOTOGRAFICO “Questione di Stili” dedicato a SABRINA SGANGA.

SCAVI TAV 2007 CASALBERTONE (Roma)
CONCERIA ROMANA (oggi DISTRUTTA)

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RESISTANCE NO TAV
traveling exhibition, July 2011- August 2013
This exhibition is the story of a year in the Susa Valley (Piemont).
The story of a “season” in the movement notav, which for over 20 years
struggle against the devastation of their land, the waste of public money
and the militarization of the valley.
The fight against high speed is the same struggle of many territories
devastated by the mafia, stolen from its inhabitants, men, women, animals
or plants, for the sole purpose of making profit for the few, covering with
the illusion of a job and progress, the devastation that is quickly slipping
not only Italy, but all the rest of the world.
We continue to build incinerators or landfills, chemical and cement, when
we do not know until we have water to drink (and already millions of
people have very little), or you will die for a job that will make you buy
food poisoning or home fall …
The freedom of movement is not traveling on a fast train, or even
Columbus would return to the starting point without having discovered
anything!
But through the people you meet, the horizons that you can see.
These photos even if digital can not find it on the internet or on facebook ..
I decided to take them around Italy alone, through other territories in the
fight, expose them into everyday places where ordinary people can see. In
these cases, the show quickly became one, each time depending on the
location, the theme became from notav, to “Quirra Terzigno, Ilva,
Malagrotta, Expo 2015 etc”. .. other works great and devastating a
population struggling to defend their rights.
The show began a night in the wagon factory RSI, occupied by workers at
the end of February 2012, to protest against the closure of the business.
And then start going aroun italy
A car stopped on one side. On the other hand, in the photos in black and
white a story, made up mainly of instincts. First of all, to defend the nature
that surrounds us, to feel in harmony with it and derive the strength to live,
create, together with others.
This story is enhanced by the one with whom I have set up the exhibition.
I think the resistance notav is where we feel personally involved, where we
realize we have to do something before it disappears …

The exhibition has received in June 2014 PHOTOGRAPHIC JOURNALISM AWARD “Styles Question” dedicated to SABRINA SGANGA.